MUSICA CAPITALE

Vasilij Kandinskij, Composizione VI, 1913, Olio su tela, Ermitage di San Pietroburgo


«Informazione non è conoscenza. Conoscenza non è saggezza. Saggezza non è verità. Verità non è bellezza. Bellezza non è amore. Amore non è musica. La musica è il meglio... »
Frank Zappa

Tutte le reazion

Sono nata in una famiglia di canterini. 

E il mio lessico familiare posso dire che sia, infatti, per lo più musicale.

In modo più o meno intonato, nessuno dei membri della mia famiglia di origine si è mai sottratto all'espressione canora. 

Mio padre è sempre stato il più stonato dei quattro, ma, in maniera ostinata e contraria all'armonia, ha sempre cantato De André (La canzone di Marinella, in verità, gli è sempre riuscita abbastanza bene) e non solo. 

Mamma canta benissimo, figlia com'è di un americano che intonava splendidamente - anche alla radio ho scoperto da poco!- pezzi di Frank Sinatra e Perry Como.

My way cantata da mio nonno ed il suo "Ca- ta- ri- na  oh oh oh " saranno sempre tra i suoni più dolci che conserverò nella mia memoria. 

Ma mia madre, genetica americana a parte, si mostrava soprattutto, come la sua dolce metà, figlia del Sessantotto nella sua declinazione di protesta, anche estetica, e dunque figlia di quella sperimentazione di linguaggi capaci di trasformare inevitabilmente chi veniva in contatto con essi. 

La musica a casa mia, perciò, non è mai mancata. 

I miei hanno nutrito mio fratello e me di tantissimo cantautorato italiano : 

Battisti, Dalla, De Andrè, Battiato, Guccini, Gaber, Tenco, Endrigo, Paolo Conte, Nada, Caterina Caselli, Enzo Jannacci, Rino Gaetano, Zucchero, ma anche Lauzi, De Gregori, Herbert Pagani, Paoli, i New Trolls, i Giganti, The Rokes e poi Mia Martini, Giuni Russo, Gianna Nannini, Patty Pravo, Edoardo Bennato, Venditti, un po' di Celentano, Renato Zero e tantissimi altri, come Baglioni che a mamma piaceva e anche tante e tanti non cantautori, come Ornella Vanoni, Gianni Morandi , Fiorella Mannoia e naturalmente Mina. 

Non hanno mai ascoltato Al Bano, né i Pooh e di Cocciante conosco solo Margherita, Bella senz'anima, Se stiamo insieme (perché la cantò a Sanremo) e naturalmente la sua A mano a mano, che preferisco cantata da Rino. 

La musica era un riparo da tutti i mali del mondo quando educava ai sentimenti elevati, portando avanti un'imprescindibile opera di formazione che emancipava dal rango di mera canzonetta ogni melodia amorosa cara ai miei genitori (Mi ritorni in mente di Battisti, Futura di Dalla, Lontano, lontano di Tenco, Una miniera dei New Trolls tra tante)

Oppure era un laboratorio impalpabile in cui noi discenti raffinavamo sia un gusto estetico determinato, proteso a cercare qualcosa di particolare nelle musiche e nei testi, sia una curiosità per tutti quei temi di protesta di cui da piccoli forse non si capisce granché, ma il seme dell'interesse per l'impegno veniva gettato anche cantando. 

Ogni rivoluzione ha bisogno di canzoni e cantastorie. O forse no, di certo io cantavo La locomotiva con tutta la passione della mia giovanissima età dodicenne.

Poi c'erano i Beatles, David Bowie, Simon and Garfunkel, gli Eurytmichs, un pò di Sting, pochi Rolling Stones, i Queen, ma in ogni caso devo ammettere che la predisposizione maggiore era per la musica italiana. Quella figa,  almeno così continuo a sostenere fosse quella che piaceva ai genitori e anche a noi figli.

Ascoltavamo anche musica classica molto spesso e poi venne l'epoca della passione di papà per il jazz, proposto alla sua famiglia di figli ormai adolescenti alle sei del mattino, prima di andare a lavorare. Il che spiega naturalmente la mia scarsa conoscenza in quest'ambito.

Ma soprattutto la musica era divertimento. Le nostre continue parodie sul lettone per dileggiare le canzonette sanremesi, inserendo ovunque il tema della cacca o delle flatulenze,  facevano diventare per esempio un pezzo della Pausini su amori che mettevano nei guai in un brano che parlava di Strani odori che si emettono/ da culetti che scoppiettano. 

E così via.


Mio fratello oggi è un bravissimo chitarrista e compositore di musica e testi (non per mestiere) per me eccellente, in ogni caso è senz'altro il più "musicale" di tutti e quattro. 

Di me posso dire di avere rimpianto molto la mia stolta decisione di interrompere dopo due/tre anni le lezioni di pianoforte, che mi piaceva moltissimo suonare, ma la mia indolenza mi ha sempre preceduto e quello strumento celestiale, che oggi per fortuna suona mia figlia Lucia, è stato poi spesso suonato con molta poca tecnica, ma tanto discreto orecchio.

Crescendo, naturalmente le scoperte musicali sono cresciute ed oltre alla già citata in altro post Carmen Consoli, posso dire di essere particolarmente debitrice a Elio e le storie tese, Baustelle, Verdena, Marlene Kuntz, Afterhours, Bluvertigo, 99 posse, Vinicio Capossela, Subsonica, gli Shandon e anche Gianluca Grignani (i primi tre album), e poi Bob Marley, Nirvana, Doors, Aerosmith, Guns N'Roses, System of a down, Cranberries, Alanis Morisette, Skunk Anansie (ricordo un loro inquietante poster gigante sopra il pianoforte nella mia stanza) Oasis, Blur, RHCP; Radiohead, Smashing Pumpkins, Tracy Chapman, Placebo, Cure, NOFX, Editors, Interpol, The Strokes, Blonde Redhead e decine di altre ed altri. 

 E poi più tardi il Teatro degli Orrori, Dimartino, Lali Puna, Postal Service, Brian Eno, Etta James, Nina Simone, Cat Power, Feist ed un amore folle per Nick Cave.

Ad ogni fase, grunge, indie, rock ska (ah, quanti bei concerti al pub 88!) o punk che fosse, corrispondeva una nuova colonna sonora e le amicizie sono state tutte fondamentali vettori di scambi e novità, come per ogni brava e bravo adolescente occidentale (e quindi parlo di una lunga, tarda, tardissima adolescenza).

Senza musica, nessuno di noi sarebbe quello che è oggi.

La musica è un collante fondamentale anche nella mia famiglia di oggi.

 Abbiamo mescolato i nostri gusti ed il repertorio si è arricchito moltissimo, accogliendo gli ingiustamente esclusi Pink Floyd e Metallica, i Led Zeppelin, Hendrix, il folk americano, i Creedence, Frank Zappa, Lou Reed e tantissimi altri,  e le nostre scoperte più recenti ( Fujia and Miyagi ed Angelo Sicurella, La Rappresentante di lista o Alessio Bondì e Margherita Vicario per esempio) il che spero possa proteggere le nostre figlie dal cadere in tentazione di trap e "schifezze" varie.

Per adesso resistono, poi chissà.


A questo punto, direte: embè? E a noi che ce ne frega?

Niente, naturalmente. Ma desideravo tessere un breve elogio della musica e della sua importanza capitale nelle nostre vite.

Del resto, come diceva nel Crepuscolo degli idoli Friedrich Nietzsche, "Senza musica, la vita sarebbe un errore".

Ad maiora!

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