I viaggi non si possono raccontare senza tradire lo spirito che li ha guidati, finendo con annoiare chi legge o ascolta quanto viene descritto con un'inevitabile distanza, perché l'esperienza conserva sempre un elemento soggettivo decisivo che la rende lontana dall'universalità.
Mi asterrò perciò da qualunque resoconto, inserendo qui sul blog solamente alcune tracce visive dell'incanto che ho potuto ammirare con la mia famiglia ed altri carissimi amici fino a ieri sera, lasciando Paris stamattina con la promessa interiore di ritornarci presto.
Il 25 aprile eravamo lì ed ho augurato a tutti noi che fosse una liberazione dai fascisti di ieri, di oggi e spero anche di domani.
Il fascismo - come ogni forma di stridula e pericolosa ignoranza che non va mai, in nessun caso, sottovalutata- lo si combatte, infatti, coltivando bellezza, cercando punti di contatto e riscoprendo straordinarietà nell'estraneo, in modo da abbattere muri e frontiere, reali e non.
Dal fascismo ci si libera respirando cosmopolitismo e criticando implacabilmente antiche e nuove manie di grandezza, uniti dal desiderio di un mondo migliore, in cui a tutti i bambini sia concesso di vivere esperienze disneyane, inalando magia, stupore e joie de vivre senza confini.
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Le Penseur di Rodin al D'Orsay |
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Abelardo ed Eloisa al cimitero di Père-Lachaise |
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I giardini di Lussemburgo |
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Lezioni di piano |
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Museo D'Orsay |
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Le ballerine di Degas |
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Museo d'Orsay |
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La Pensèe di August Rodin |
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Veduta di Paris dalla Sommitè della Tour Eiffel |
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La tomba di Jim |
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Oh Champs Elysees |
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La Porta dell'Inferno di Rodin |
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