STRAZIANTI DISTACCHI

 

La locandina del bellissimo film del 2011 di Tony Kaye con un Adrien Broody divino è stata scelta perché è una pellicola che consiglio e perché anche lì si tratta di una supplenza, ma la mia esperienza lavorativa nel suo corso non è stata segnata da alcuna malinconia! Semmai, comincia adesso!😞

8 marzo 2024

Caro blog, 

Oggi sono a lutto.

Ho finito stamattina la mia esperienza lavorativa di un mese e mezzo al Galilei.

Sono cambiata. Siamo cambiati. Dentro e fuori dall’aula, abbiamo sperimentato insieme moltissime cose, una quantità indescrivibile di argomenti e suggestioni, attraversando asperità con slancio e senza perdere mai, mai, mai l’allegria.

La fatica mescolata alla gioia, il sacrificio fatto con tutto il cuore per condividere ciò che amo e per vedere se riuscivo a farlo apprezzare anche a loro.

 Un'ottantina di adolescenti ed io ci siamo ritrovati a parlare, discutere, dibattere, ridere, scherzare, provare a sentire se c’è qualcosa che ci unisce, malgrado gli anni che ci separano....

Questa supplenza è stata una slavina di ragionamenti e prese in giro, arguzie, canzoni, attività di forsennato recupero, interrogazioni, power point, cooperative learning, prove semistrutturate, confidenze, appelli emozionali, partite di pallavolo (naturalmente io ero spettatrice!), prove didattiche sperimentali, visite in giro per la Palermo barocca, visite in giro per la Palermo liberty della Belle époque, cinema, scrutini, consigli, collegi, ricevimenti, chiacchiere, critiche bonarie, giudizi formativi, correzioni ed autocorrezioni, debolissimi rimproveri, voti larghissimi  e mai, nemmeno per un secondo, voglia di mollare.

È stato intenso e perdutamente magnifico.

Mi mancano tantissimo e mi hanno commosso profondamente anche loro, dichiarandosi grati ed in pena per il distacco (oltre che teneroni senza confini nel farmi trovare le mimose, una torta setteveli gigantesca -ahimè non fotografata- con la scritta “grazie prof!” e un mazzo di fiori stupendo…li adoro!)

Sapere che non potrò più lavorare ripiombando nel buio della disoccupazione è meno doloroso di doverli lasciare senza più mostrarmi pronta ad accogliere le loro richieste di formazione, senza potermi avvicinare a quel bisogno che avvertono di parlare di altro e al desiderio che al tempo stesso hanno di trovare interessante e coinvolgente ciò che possono avere occasione di scoprire studiando solamente adesso, prima di darsi in pasto alla società civile, ai suoi imbrogli, ai suoi inganni, alle sue fredde logiche di concorrenza.

Ho cercato di dare il mio contributo per rendere la storia e la filosofia due materie ricche di stimoli (lo sono, se insegnassi scienze sicuramente faticherei di più!) e per mostrare che tutto ciò che di buono c’è nel mondo nasce dalla passione.

Ma spero di essere stata soprattutto una docente non indecente e piena, al contrario, di umanità e voglia di comprendere e condividere con loro il tempo magico dell’esperienza didattica, perché per me loro sono davvero meravigliose e meravigliosi e sapere che soffrono mi fa soffrire, tanto come capire che troppo spesso si sprecano e non fanno di tutto per rendere la loro vita un capolavoro, o quanto meno il meglio che riescono a farla diventare, lottando per non rimanere paralizzati dall’ansia di prestazione che governa indiscriminata le vite occidentali di giovani ed adulti.

Ho una foto con ciascuna delle quattro classi che ho avuto in carico. 

Ho ricevuto tanti messaggi tenerissimi e commoventi. 

Un alunno mi ha scritto questo pomeriggio: 

Grazie mille a lei prof per i momenti splendidi che ci ha fatto passare in classe con le sue lezioni, grazie per aver riacceso in me quell’interesse nella storia e nella filosofia, ha inciso in maniera positiva e rimarrà nei nostri cuori ❤️, le siamo grati per tutto!

Ma sono io che li ringrazio per avermi concesso di passare questo mese e mezzo con loro in un'atmosfera distesa, allegra, rispettosa ed indulgente delle mie innumerevoli défaillance.

Le adolescenti e gli adolescenti sono energia, emozioni che stordiscono, desiderio di stupirsi e sete di nuove direzioni che possono risultare attraenti per loro, secondo me, solamente se non si sentono abbandonati in un lavoro di reperimento solitario della "conoscenza"(quanti danni sta facendo la Flipped Classroom, Dio mio...) ma vengono incoraggiati da un'adulta o da un adulto, che certamente non è un mito da venerare - la visione gentiliana del professore, che tanto ha condizionato la nostra scuola italiana, è decisamente da demolire!- ma colei/colui che deve spendersi per guadagnare la loro fiducia, così da poterli esortare ad approfondire argomenti, a volte anche molto difficili,  senza considerarli pregiudizialmente inaccessibili, noiosi o inutili.

Mi mancano già, molto. Placherò lo strazio del distacco, pensando che forse studieranno con rinnovato slancio, magari ispirate/i all’“eroico furore” di Giordano Bruno!

L'insegnamento è vitale ed è il mestiere più bello del mondo che spero di poter tornare a fare presto. 

Anche se loro, queste III H, IV H, VH e VL del Galilei, saranno per sempre con me.💗

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