Di Mim, Kafka, stoicismo e naufragi

 



Il Moloch incomprensibile della burocrazia, dei ministeri, di acronimi odiosi e cacofonici (MIM e PNRR su tutti), delle loro decisioni folli che schiacciano aspirazioni e desideri profondi, trascinando in situazioni che sanno più di presa per il culo che di Kafka, generazioni di donne e uomini che, piano piano, giorno per giorno, inizieranno a covare profondissimi rancori per la società, la politica, i governanti, la Costituzione e la democrazia.

Eccolo qui questo gigante tritasogni che annichilisce e distrugge basilari esigenze di sopravvivenza.

La stabilità è una chimera, la pensione irraggiungibile. 

Avere studiato con intensità, ottenendo anche riconoscimenti accademici, sia pur minimi come una borsa di dottorato, per carità, o attestazioni di stima da docenti universitari, colleghe e colleghi...tutto questo non basta, non è sufficiente per meritare un posto nel mondo a quarantuno anni. 

E' un'inezia e quasi solo un segno di vanità rimarcarlo.

Non basta vincere concorsi. Non è sufficiente.

Occorre sterilizzare la propria passione, scivolare nel disamore della propria professione per entrarvi stremati, freddi e instupiditi ancora chissà quanto e chissà quando, in ogni caso quando non si sarà mai più capaci di accendere alcun fuoco.

Da anni avrei dovuto essere lì, ero al meglio delle mie potenzialità, oggi so che potevo dare e dare tanto, invece mi sto lentamente imprigionando in una bolla di acredine e delusione, ad un passo da un esaurimento nervoso potentissimo e più che mai - comprenderete- giustificato, perché non può esistere una condanna del genere, non può essere accettata, ingoiata, tollerata senza deformare la profondità dell'anima.

Così inizio il mio anno nuovo, stanca e addolorata per le montagne che non potrò scalare perché ormai lo slancio non sono più capace di ritrovarlo in me.

Avete vinto.

Ho le mie responsabilità, certo, perché nell'unica occasione precedente a quella di due anni fa, quando nel 2012 , mentre scrivevo la tesi di dottorato, mi iscrissi al solo concorso che da quando mi ero laureata quattro anni prima, era stato bandito, pur passando la prova preselettiva non andai a sedermi allo scritto per codardia.

E pago la mia paura di allora, sicuramente, ma mi sembra una pena eccessiva quella di rendere praticamente impossibile accedere a questa professione, lasciando che ci si consumi in un'attesa logorante ed infinita (che non spetta a nessun altro funzionario pubblico in questo Paese). 

Potrei dire che fa parte del piano oscuro di mantenere alta la sofferenza in cittadine e cittadini che non possono fare altro che subire le vostre scellerate decisioni ed attendere senza più fiducia un improvviso mutamento della loro sorte, quasi fosse una questione di fortuna e non di impegno effettivo, profuso con piena convinzione, quando sembrava che la ricompensa, finalmente, sarebbe arrivata.

Comunque sia, è una forma di ingiustizia netta e catastrofica che stravolge la mia vita, il mio umore, le mie speranze e penso anche la mia salute.

Continuerò a studiare e cercare, perché è la cosa che più mi piace al mondo, ma sarà difficile senza potere prospettare che l'inserimento nel mondo del lavoro avvenga finalmente almeno quest'anno. 

Quindi occorrerà reinventarsi, tornare a mettersi in gioco diversamente. 

Tornare ad essere stoici, lottando contro la fortissima tentazione di abbandonarsi alla follia o all'estrema resa.

Ma non sono certa di farcela ancora.

Anche lo stoicismo esige misura.

 Si chiama rispetto per l'essere umano. Quello che il Moloch non conosce né mai potrà conoscere, ma che è la sola zattera di salvezza concessa in questo naufragio per niente dolce.


 

*Condivido con voi la mia amarezza per la situazione indecente che riguarda il precariato docente.

 L'antefatto, ammesso che possa interessare qualcosa che esuli dai Ferragnez o l'influenza di Elodie, è che il MiM, ministero dell'istruzione e del MERITO (non più interessato, in effetti, all'istruzione pubblica), ha bandito un concorso con i fondi PNRR che dovrà svolgersi a stretto giro, entro le date stabilite dall'UE ed i cui vincitori dovranno essere immessi in ruolo con diritto di precedenza sui vincitori dei precedenti concorsi. 

 In Sicilia, la mia classe di concorso A019 è già parecchio satura al punto da mantenere in stallo da anni docenti vincitori e condannare a lunghissime attese gli idonei delle graduatorie di merito, ma questo non ha spinto il Ministero a prendere decisioni che tutelassero questi abietti vincitori dal logoramento in trincea, perché ciò che conta è mantenere viva la guerra tra di noi, mandandoci tutti in rovina.

E così, pur avendo vinto nell'estate del 2022 un concorso ordinario abbastanza difficile, eccomi qui, con la cattedra di storia e filosofia ancora solamente in pectore per chissà quanti anni ancora.

Viva l'Italia!

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