IL MITO DEL PATRIARCATO



 Cosa vuol dire "mito"?

Un racconto che non si basa su alcun argomento scientifico, eppure fa presa, conquista, seduce ed incanta di generazione in generazione, attraversando indisturbato secoli di progressi compiuti in ambito sociale, medico, tecnologico, economico ed uscendo indenne, se non rafforzato, da crisi dei fondamenti e di tutte le certezze che hanno sconquassato la civiltà occidentale nel Novecento ed hanno spento la lucidità e la fiducia nel genere umano, mettendo a rischio la capacità di ridisegnare diversamente il destino del nostro stare insieme.

E che cos'è il "patriarcato"?

Etimologicamente significa "legge del padre", in ambito sociologico è diventato un termine utilizzato per descrivere il dominio maschile in ogni ambito della vita, privata e pubblica.

Potete approfondire qui: che cos'è il patriarcato

Non tutti i maschi sono patriarchi e si può essere "patriarchi" anche senza essere padri, insistendo in un modello che prevede la sottomissione, oppressione, sfruttamento e non riconoscimento effettivo della libertà insopprimibile delle donne.

Si dirà che i diritti sono stati conquistati, la parità è stata raggiunta.

Ma non c'è alcuna uguaglianza formale che tenga davanti ad una diseguaglianza sostanziale. 

E la nostra stessa Costituzione è stata concepita proprio per tentare di avvicinare tutte le cittadine e tutti i cittadini ad un'uguaglianza effettiva, tangibile, che si respira quotidianamente e si vede compiuta senza scandalizzare più nessuno in ogni settore della società.

Quel principio che recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

può divenire sostanza solamente così:

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Basterebbe questo meraviglioso articolo 3 della Costituzione italiana a fare da vessillo per tutte le oppresse e tutti gli oppressi che abitano questo Stato e sperimentano ancora oggi continue, sottili o macroscopiche, discriminazioni.

Come si rimuovono gli ostacoli di ordine economico e sociale ? 

Forse facendo vacillare una buona volta questo dominio patriarcale, che smantellare è possibile solo se si impara ad identificarne i tratti principali.

Il patriarca non ha un unico volto, ma delle caratteristiche che lo definiscono abbastanza precise:

- fede irrazionale nell'autorità, che crede di incarnare e custodire ergendosi a detentore di valori sacri su cui non deve MAI essere contestato;

- concezione degradante delle donne, dei gay ed altri membri della comunità LGBTQ ed anche dei bambini, concezione che si evince dal linguaggio e si palesa nell'atteggiamento, entrambi sprezzanti e infarciti di stereotipi aberranti, che raramente vengono messi in discussione perché non riconosciuti come tali;

- utilizzo della violenza, verbale e fisica, legittimata dal convincimento di essere più forte, più intelligente, in una parola "superiore";

- mania di controllo e debole per l'ordine e la disciplina;

- naturalmente nessuna autoironia.

Non sto descrivendo un fascista, ma mi sembra che ci siano tanti punti in comune che non possono essere considerati una mera casualità di somiglianza.


Cos'è dunque il "mito del patriarcato"?

L'accettazione di un sistema fondato sull'opposizione rigida tra i patriarchi descritti sopra che chiamerò "dominanti"  e le dominate e i dominati, che rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione, che si trova soverchiata, deturpata e schiacciata, in modo più o meno consapevole, da millenarie catene di oppressione maschile.

Può un mito così consolidato venire infranto?

Certamente.

Richiede un lungo lavoro di consapevolezza ed una lotta permanente e trasversale che unisca tutte queste istanze in un progetto di effettiva liberazione.




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