I SENSI E IL CAPITALE

Sebastiano Ceccarini, Allegoria dei cinque sensi, 1748, Collezione privata, Pesaro


Un vedere che non sa più fare i conti con l'invisibile;

Un udire sommerso dal flusso ininterrotto di dati e notizie, che è spesso un ciarpame intollerabile di dubbia indispensabilità;

Un olfatto sempre più raffinato e civilizzato, che non potrebbe sopravvivere in assenza di cosmetici, deodoranti e profumi industriali;

Un sentire piegato alle leggi del consumo, cui è negata una lunga esplorazione perché la produzione è prioritaria ed ha tempi impellenti e frenetici che mal tollerano l'essere languidi e sfaccendati;

Un gusto apparentemente sempre più sofisticato per ingigantire a più non posso il mercato globale e le sue farneticanti espressioni culinarie, ma diventato incapace di masticare con gioia l'essenziale.

Qualunque senso umano è sempre stato plasmato dall'epoca in cui è stato adoperato.

Leonardo Da Vinci  e Napoleone non avranno avuto il nostro stesso modo di vedere, ascoltare, odorare, assaporare e sentire le cose non solo per evidenti differenze biologiche, genetiche, topografiche  e di "interesse", ma perché nei secoli in cui vissero, persino un genio non vedeva, ascoltava, odorava assaporava e sentiva come può vedere, ascoltare, odorare, assaporare, sentire un genio nel 2023.

Cosa accade quando la natura del senso viene trasfigurata perché il fine da raggiungere non è più il compimento dell'azione collegata al senso, per conoscere meglio il mondo, ma diventa fare profitto, come succede nella nostra era tardo capitalista?

Non so dare risposte, voglio soltanto porre la domanda ed aprire un varco di riflessioni su questo tema che forse potrebbe essere interessante, se dibattuto insieme.

Il blog inizia ad annoiarmi, infatti, lo confesso, per via dell'autoreferenzialità che rischia di connotarlo indelebilmente, quando invece avverto il bisogno del confronto con altre idee pressare in me molto di più del meschino e puerile desiderio di manifestarmi in modo anche fastidioso, in ogni caso del tutto irrilevante.

Per questo spero che qualche anonima lettrice o anonimo lettore prima o poi si lanci in qualche commento in calce a qualche post.

Nel frattempo, vi lascio cercare la pace dei sensi, dentro e fuori la logica corrotta del capitale.


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