OLTRE OGNI CONFINE

 

Articoli contenuto nel Capo "Libertà" (art.6-19), seconda sezione della Carta dei diritti dell'Unione Europea.



 Torno a ribadire l'urgenza di affrontare l'argomento migranti, condannando senza residui la disumanità della scelta politica della Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni.

La scelta di chiusura e di negazione di asilo- come sostanzialmente possiamo leggere il decreto firmato dal Ministro dell'interno e pubblicato l'altroieri in Gazzetta ufficiale, che prevede che gli stranieri non appartenenti all'Unione Europea che arrivano in Italia dovranno versare una garanzia finanziaria di 4.938 euro- non deve sgomentare, però, solo per la sua infamante visione dell'essere umano ed ignoranza assoluta delle leggi non scritte che si appellano alla sacralità della vita.

La politica meloniana è anche profondamente contraria ai principi che ispirano la Carta dei diritti dell'Unione Europea, la cosiddetta Carta di Nizza, che è pienamente vincolante per le istituzioni europee e gli Stati membri.

Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza, Giustizia. 

Questi i sei capi in cui è divisa la Carta che contiene i 54 articoli che fanno da base al diritto comunitario che nessun Paese europeo, per quanto si possa dichiarare sovranista, può calpestare.

 La carta europea riconosce che  la libertà di ogni essere umano è insopprimibile.

Nella seconda sezione, dedicata appositamente appunto alla Libertà, vengono infatti espresse esplicitamente negli articoli 18 e 19 che ho inserito sopra, rispettivamente la garanzia del diritto d'asilo e la PROTEZIONE di ogni essere umano che rischia pena di morte, torture o "trattamenti inumani o degradanti". 

E sono infatti precisamente tutti questi i rischi  che corrono ogni giorno tutte le donne e tutti gli uomini che decidono di lanciarsi nell'avventura pericolosissima di abbandonare la propria terra per cercare un'alternativa.

Come ha scritto Roberta De Monticelli sul Manifesto commentando il discorso pronunciato da Ursula von der Layen a Lampedusa qualche giorno fa, l'Europa sta mettendo in atto un ipocrita gioco di equilibrismo, che disattende del tutto i suoi fari ispiratori:

"Il nuovo patto sulla migrazione e sull’asilo! Ecco come ce lo spiega: «Abbiamo trovato un nuovo equilibrio fra la protezione delle frontiere e la protezione delle persone». Già, con gli accordi e i soldi al despota turco e a quello tunisino, ultimamente il secondo, più bravo a regolare l’apertura e la chiusura dei suoi campi di concentramento o gli sfollamenti nel deserto. «Fra sovranità e solidarietà», «fra sicurezza e umanità». Quanti equilibri nuovi! Europa giocoliera, che scalcia via sorridendo gli articoli 18 e 19 della sua Carta. Altro che proibire i respingimenti: c’è perfino un ringraziamento particolare per la Bulgaria e le sue «buone pratiche». Quali, di grazia? Usare i cani per sbranare i clandestini alle frontiere? «Abbiamo ascoltato tutti gli stati membri». Ah, senza dubbio. Ti tornano in mente le due signore bionde, una più giovane, che passeggiano fra la folla. A Lampedusa."

Fonte:

https://ilmanifesto.it/lipocrita-equilibrismo-europeo/r/-Ip7gGWgXVJKFWvAd7WIj


I confini esistono anche perché si possa attraversarli. 

Ritrovarsi a vivere in un paese in conflitto o che sta vivendo rivoluzioni che gettano in condizioni drammatiche di povertà e disoccupazione famiglie intere,  non può diventare una condanna senza vie di scampo.  

Il diritto di scappare è connaturato all'essere umano che si sposta da quando è apparso sul pianeta in cerca di condizioni di vita migliori. 

E noi italiani non dovremmo mai dimenticare di essere un popolo di migranti. 

Tra il 1860 ed il 1985 sono emigrati ben 29 milioni di italiane ed italiani. 

E quella che è definita "nuova emigrazione" del XXI secolo riguarda numeri enormi: 

Dai 3.106.251 italiani residenti fuori dall'Italia nel 2006, nel 2021 si è passati a 5.806.068 italiani emigrati all'estero, due milioni e mezzo in più rispetto a quindici anni prima .

I numeri sono importanti.

Contare, diceva Michela Murgia, "è essenziale e rivoluzionario."

E ascoltiamoli allora questi numeri e smettiamo di nutrirci di mistificazioni del reale che nascondono soltanto manovre di manipolazione del comune sentire, per ottenere consenso anche tra persone intelligenti, che hanno studiato e si ritrovano sorprendentemente a schierarsi dalla parte della Meloni.

La situazione a Lampedusa non è per niente semplice. 

Le lampedusane ed i lampedusani tutti  hanno bisogno di ascolto e si dovrebbero mostrare al mondo miliardi di volte al giorno gli sforzi che fanno per accogliere le disperate ed i disperati che arrivano. Ma oltre a manifestare una sentita solidarietà per la difficile situazione vissuta, vanno studiate nuove soluzioni che alleggeriscano il peso che ricade tutto su di loro e si devono attivare celeri politiche di gestione di accoglienza per fronteggiare dei flussi che non smetteranno mai.

 Mostrare il volto duro, pensare di bloccare le migrazioni o dissuadere chi parte dal puntare all'Italia come approdo, creando nuovi centri detentivi da cui poter fuggire solo pagando una somma enorme che rimarrà alla storia come "cifra della vergogna", rimane la più becera delle decisioni possibili. 

Ad ogni muro, soprattutto da parte di chi si dichiara cristiano, ci si aspetta che venga contrapposto un ponte. Ma forse il solo ponte che interessa a questo governo è quello dello stretto di Messina. 

In ogni caso, abbiamo necessità di non lasciar passare questo orrore, e provare a convincere del contrario chi pensa, estenuato dalla retorica demagogica politica, che non esistano altre strade che quelle militarizzate, grigie e piene di blocchi, propinate da questo governo razzista e fascista.

Perché ogni donna ed ogni uomo, ovunque nascano, hanno il diritto di essere artefici del proprio destino. E quindi anche di scappare oltre ogni confine, in cerca di accoglienza ed ospitalità in paesi in cui doversi reinventare daccapo, per avere salva la vita e la dignità, negate nel paese d'origine.


 Trascrivo breve intervista al giornalista di Internazionale Jacopo Zenchini inserita nell’interessante, sintetico video che suggerisco di vedere qui:

lampedusa-migranti-europa


Il governo Meloni ha appena annunciato di voler creare nuovi centri di detenzione per migranti. Cosa ne pensate di questa decisione?

-        Beh, sembra proprio tornare indietro a una politica che è già fallita negli ultimi anni

Quindi l’idea è di istituire dei centri che sembrino prigioni dove rinchiudere i migranti per 18 mesi, una pena davvero pesante, quando non è stato commesso alcun reato…questa è solo propaganda per mascherare il fatto che le politiche d Meloni sono fallite.

In che modo le decisioni del governo hanno portato a questa strozzatura a Lampedusa?

-        Abbattendo i sistemi di sostegno e di alloggio esistenti, i migranti che arrivano non hanno più un posto dove andare. Non ci sono centri adeguati per accoglierli e questo diventa molto visibile nelle città e nelle strade.

Questo aumenta la pressione da parte dei media di destra e di una parte dell’opinione pubblica per risolvere il problema. E’ evidente che è anche il risultato di una politica di “corsa al ribasso”.

Giorgia Meloni sostiene spesso di non ricevere abbastanza sostegno dall’Europa. E’ vero?

-        A Meloni piace lamentarsi per la mancanza di cooperazione europea, ma il primo leader a cui si dovrebbe rivolgere per lamentarsi è Viktor Orban, primo ministro ungherese, suo alleato e modello, che si oppone fermamente a qualsiasi meccanismo di ripartizione dei migranti in Europa.

All’interno del suo stesso governo, fino a che punto Giorgia Meloni è sostenuta?

-        Ciò che spesso viene trascurato al di fuori dell’Italia, è che esiste una rivalità interna all’estrema destra italiana, tra la Lega e Fratelli d’Italia, il partito di Meloni.

Quindi il tema dei migranti è in realtà parte di un gioco politico in cui la propaganda gioca un ruolo importante.

Non si tratta di risolvere i problemi, ma di ottenere più voti dell’altro alle elezioni europee del 2024.

Quindi stanno partecipando a una sorta di competizione su chi è più duro con i migranti, anche se negli ultimi anni le loro politiche hanno fatto completamente flop.


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Non facciamoci abbindolare!

Per oggi concludo citando la bravissima Margherita Vicario per la quale ho un debole, ma penso abbia una sua originalità che brilla e va difesa dal dilagare di "immondizia musicale" (cit.Franco Battiato) italiana contemporanea.

Mandela - Margherita Vicario

"Manila, Praga, Tirana, nasci in Angola, muori in Padania" scriveva e cantava Margherita nel 2019.


Forse non è proprio il posto migliore del mondo in cui concludere la vita, ma speriamo davvero sia concesso ancora a qualche straniera e straniero venuti da lontano di morire anche lì.


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