"La potenza del bene si rifugia nel bello"



In un mondo sempre più crudele che mercifica persino la libertà degli esseri umani (naturalmente, quelli più disperati e indifesi), è necessario diventare sempre più buoni. 

Nasciamo libere e liberi e lo scopo della vita, per me, è spezzare (o riconsiderare diversamente) le catene inevitabili che continuamente tendiamo a creare per paura di sprofondare in un oceano abissale, senza appigli, senza più intravedere la terra in lontananza.
Tutti hanno paura di naufragare. 
E a chi, segnato da viaggi di inconcepibile difficoltà per ogni occidentale che conosce ormai solo agi e comodità - viaggi che hanno già sottratto probabilmente moltissimo di quello che più caratterizza la viaggiatrice o il viaggiatore - riesce a raggiungere miracolosamente la terraferma, non resta molto altro che la libertà.
Se anche questa deve diventare oggetto di compravendita, la logica che presiede alla politica italiana dev'essere riconosciuta senza residui come aberrante, corrotta, disumana.
Dobbiamo risollevarci contro questo scempio e cercare di mantenere lo sguardo ampio, il cuore aperto e la schiena dritta.

Come si fa? La ricerca estetica potrebbe aiutare? 

La bellezza salverà il mondo?

Forse sì, se restituiamo a questo termine la ricca gamma di significati "trascendenti" cui si riferisce, affrancandola dal suo riferimento unico ai centri estetici e alle tecniche più o meno collaudate per mantenersi sempre giovani e lisci come sederini dei bambini, o levigati e tonici non affetti dalla legge di gravità.

Nessun culo, per quanto bello possa essere, potrà mai salvare il mondo!

 Certamente cercare il rifugio del bene nell'estetica (arte, musica, poesia) potrebbe essere una conversione etica radicale, solamente se sostenuta da sacrifici e azioni quotidiane che esaltino l'umanità e l'interesse concreto alla sua salvaguardia  (e quindi, prima ancora di tutto, la salvaguardia del pianeta stesso che ci ospita). 

Occorrerebbe, cioè, situarsi in un orizzonte particolare, direi - semplificando- meno borghese e più socialista, e non avere a cuore prima di tutto la custodia della bellezza, ma la cura degli altri, come teoria e pratica politica che batta la strada per costruire un mondo più equo e denso di philìa.

Eppure, lo confesso, per me davvero a volte, se non molto spesso, il bene si rifugia nel bello, come scriveva Platone nel Filebo

Tuttavia, ahinoi, anche il bello si nasconde... ma, per fortuna, talvolta canta.

Come in una canzone a me cara, della mia amata Carmen Consoli. 

Qui il video di un'esibizione di quasi vent'anni fa:

La bellezza delle cose 

Questo il testo:

 Non hai mai sentito dire che la bellezza delle cose

ama nascondersi?

Ed è forte quello che ho dentro

distante dalla mediocrità,

ho rischiato di perdere tutto

per non subirla.


Non hai mai sentito dire che la bellezza delle cose

ama sorprenderci?

Ed è forte quello che ho dentro

distante dalla mediocrità;

ho bendato i miei occhi da tempo

per non vederla.

Ed avrei voluto trovarmi tra le tue parole più belle

raccogliere un brivido

dai tuoi sguardi,

ed avrei voluto trovarmi tra le tue

risposte distratte...

Abbiamo vagato a lungo in quei discorsi
preziosi e contorti

senza concludere

Ma è forte quello che ho dentro

distante dalla mediocrità,

ho inseguito il rumore assordante

per non sentirla.

Ed avrei voluto trovarmi tra le tue parole più belle

raccogliere un brivido

dai tuoi sguardi,

ed avrei voluto trovarmi tra le tue

risposte distratte.

Non hai mai sentito dire che la bellezza delle cose
ama nascondersi?



Per oggi non aggiungo nulla. 
Manchiamo tutti di qualcosa. Ognuna/o saprà come riempire il vuoto avvertito, non occultando tra i vezzi superflui quei desideri più autentici e profondi che vanno seguiti per tirarsi fuori dalla mera sopravvivenza ed esistere in modo pieno.

Buona ricerca di bellezza e di bontà, o di bontà e di bellezza, facciamo come preferiamo volta per volta, purché si mantenga viva la sete dell'una e dell'altra ogni giorno.
Parola di parrino Silvia!

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